lunedì 17 marzo 2008

Autogestione - San Miniato, dal 26 febbraio al 1 marzo

Un piccolo chiarimento: Studenti di Sinistra dell'Empolese Valdelsa, per motivi di prossimità e praticità lavora anche con le scuole di S.Mniato.

Pubblichiamo questo messaggio di Francesca Zoccali, ragazza di Studenti di Sinistra che ha deciso di scriverci riguardo a questa iniziativa organizzata da lei e gli altri rappresentanti di istituto delle scuole che hanno preso parte all'iniziativa. Non è nostra intenzione vantarci come fanno altre associazioni dei nostri ragazzi che ricoprono incarichi di rappresentanza studentesca, ma del buon lavoro da loro svolto, siamo quindi felici di comunicare quando con il nostro aiuto si riescono a fare iniziative equilibrate dal punto di vista del dibattito politico e che siano esperienze utili per gli studenti.


Lo scorso mese, nei giorni tra martedì 26 febbraio e sabato 1 Marzo, presso l' istituto socio-psico-pedagogico e il liceo scientifico di S.Miniato si è svolta la
“settimana di didattica alternativa” (Autogestione)

Tale progetto, autogestito dagli studenti che avevano opportunamente formato un comitato organizzativo, con la collaborazione degli insegnanti, aveva come obiettivo quello di fornire agli alunni la possibilità di entrare in contatto con tematiche che la scuola molte volte non affronta.

Gli argomenti affrontati sono stati tanti ed esaminati sotto più punti di vista.

Nella scelta dei temi abbiamo preferito concentrarci su quelli che maggiormente si avvicinavano alla nostra realtà di giovani, come per esempio il tanto discusso problema dell’AIDS, oppure la lotta all’eliminazione dei pregiudizi o problemi etici come la discussione sulla 194.

Abbiamo cercato come meglio potevamo di coinvolgere tutta la scuola, di modo che ogni singolo studente si sentisse pienamente partecipe nella realizzazione della Settimana di didattica alternativa. La risposta che abbiamo avuto da parte loro è andata ben oltre le nostre aspettative e dimostrava il loro interesse ad approfondire o conoscere aspettio della realtà che li circondava.

Per quanto ci riguarda, noi quattro rappresentanti dei due istituti siamo rimasti estremamente soddisfatti nel constatare il forte interesse che i nostri coetanei hanno dimostrato di avere per questo progetto.

È stata una ulteriore conferma a ciò che pensavo già da tempo; ovvero che:

se stimoliamo i giovani e li invogliamo a interessarsi a argomenti di carattere politico e sociale non troviamo un muro, ma soltanto la voglia di imparare, di conoscere la società in cui si trovano a vivere e con cui devono confrontarsi ogni giorno.

In questa occasione hanno infatti dimostrato di avere un forte interesse, ed il desiderio di farsi sentire, di porre all’attenzione di tutti le loro opinioni riguardo a determinati argomenti.Noi ci siamo limitati a fornire, soprattutto tramite i dibattiti, spazi dove potessero esprimersi e confrontarsi con gli altri.

Particolarmente interessanti sono stati:

-il dibattito sul lavoro, tenuto giovedì 28 febbraio, concentrato soprattutto sul problema della precarietà del lavoro

-il confronto sul difficile tema della bioetica, incentrato sugli interrogativi relativi alla legge 194.

Hai dibattiti quale hanno partecipato personaggi noti, che hanno richiamato l’attenzione di giornalisti, i quali sono stati invogliati a scrivere un articolo al riguardo.

In sostanza la “settimana di didattica alternativa” ha superato ogni nostra aspettativa, anche grazie a tutte quelle persone che hanno accettato di vivere con noi questa esperienza, con interventi e attività svolte all’interno della scuola.

Concludo parlando di uno fra i progetti acui abbiamo rivolto maggiore attenzione e tempo; ovvero il dibattito sul lavoro per portare un esempio degli obiettivi che ci siamo preposti e di come abbiamo cercato di raggiungerli:

Nostra intenzione è stata fin da subito quella di organizzare un dibattito che vedesse schierati poli opposti, di modo da essere imparziali e far entrare a contatto i ragazzi con quello che è il mondo della politica.

La scelta del tema per il dibattito è stata difficile, perché volevamo che gli studenti ne fossero direttamente coinvolti e perciò occorreva che questo li riguardasse da vicino.

Sappiamo tutti che nella società odierna i giovani trovano lungo la loro strada non poche difficoltà e sono sempre più quelli che conseguono alti titoli di studio per poi non vedere sempre riconosciuti gli sforzi fatti.
Ci sembrava quindi opportuno invitarli a riflettere su quello che poi avrebbero dovuto affrontare una volta terminati gli studi e sfruttare l’occasione per dare vita ad un acceso dibattito che coinvolgesse diverse fazioni politiche.

Invitammo perciò esponenti del Partito Democratico, Partito Dei Comunisti italiani e di Alleanza Nazionale e dopo alcune ricerche e la collaborazione di Studenti di Sinistra trovammo persone qualificate e adatte a affrontare un dibattito del genere.

Quando ormai mancavano pochi giorni all’inizio dell’autogestione però qualcuno pensò bene di tirarsi indietro non rispondendo più alle nostre chiamate, quel qualcuno era l’esponente di AN.


Non vi nego che alla fine, il dibattito tanto atteso è stato soltanto un confronto tra Partito Democratico e Partito dei Comunisti Italiani.

Per quanto mi riguarda ringrazio con tutto il cuore coloro che si sono presi l’impegno ( che poi hanno rispettato) di partecipare ad un dibattito organizzato in una semplice scuola, per parlare con quei ragazzi che della politica molte volte non sanno niente, ma che dentro avrebbero tanta voglia di fare, di migliorare quel che non va nel nostro paese, anche con piccoli gesti e azioni.

Ma come possiamo anche minimamente riporre le nostre speranze nei giovani se poi dei giovani non ci interessiamo neanche?…Sono tante le frasi fatte e le parole buttate al vento da persone che poi non riescono nemmeno a fare una telefonata per dire che non verranno..

Prendetela come una critica costruttiva, fatta da una ragazza che in fatto di rispetto avrebbe molto da insegnarvi!

Il Partito Democratico e Partito Dei Comunisti Italiani hanno dimostrato di avere molto a cuore i giovani e di credere in loro. Non parlano e basta, ma agiscono!.. Ed infondo è questo di cui alla fine avrebbe bisogno il nostro paese, di più fatti e meno parole, più contatto col cittadino, anche se non ha diritto di voto.

Non si trattava sicuramente di una seduta in Parlamento, non aveva tutta questa importanza, ma il successo molte volte sta proprio nell’umiltà e nella voglia di fare; cose che probabilmente non tutti possiedono..


Francesca Zoccali

(Una dei 2 Rappresentante di istituto del liceo socio-psico-pedagogico di S.Miniato)

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